Le polemiche per gli elogi a Giorgia Meloni hanno costretto Arisa a rinunciare al ruolo di madrina del Pride di Milano e Roma.
Niente da fare. La bufera non è stata spazzata via come una piuma dalle spiegazioni di Arisa a Domenica In. Le parole pronunciate dalla cantante potentina ai microfoni di Peter Gomez nella trasmissione Il Confessionale, degli elogi sorprendenti nei confronti di Giorgia Meloni, e soprattutto una distinzione piuttosto omofoba sulla comunità gay, divisa in “macchiette” e “gente wow”, hanno destato talmente tanta indignazione da costringere l’artista a fare dietro front. E non solo a parole. La cantante ha infatti deciso di rinunciare al suo ruolo di madrina del Pride di Roma e di Milano.
Arisa rinuncia al Pride
Chi pensava che sarebbe bastato sedersi nel salotto di Mara Venier per spiegare meglio le proprie ragioni, magari utilizzando termini meno inopportuni, si sbagliava di grosso. La frittata Arisa l’aveva già fatta e tornare indietro era obiettivamente difficile. Così, sui social si è vista costretta, a malincuore, a comunicare la sua decisione di rinunciare al Pride. Una decisione sofferta, ma che spera possa darle il tempo per ricostruire un dialogo con i suoi fan, che adesso sembrano voler discutere solo tramite insulti pesantissimi.
Spiega l’ex prof di Amici: “Oggi al mio manager è stato consigliato, da parte degli organizzatori, di non farmi presentare al Pride di Milano, a causa dell’ipotesi che qualche membro della comunità possa mettermi in imbarazzo“. Per questo motivo, nonostante lei avrebbe partecipato volentieri all’evento, si è vista costretta a rinunciare all’evento, e contestualmente anche a quello di Roma.
Nel suo messaggio Rosalba ha quindi augurato dal più profondo del cuore a tutte le persone della comunità LGBTQIA+ di trovare la propria felicità e di poter realizzare i propri sogni e le proprie legittime aspirazioni. Ha voluto però lasciare anche uno spunto di riflessione ulteriore: “La diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no“.
Di seguito il suo post integrale:
La replica al post di Arisa
Non sono mancati, ed è naturale, sotto al suo post dei commenti da parte di follower che hanno cercato di farle comprendere il motivo di tale indignazione. Qualcuno le ha ricordato, ad esempio, il male che ha fatto Giorgia Meloni alla comunità, togliendogli la possibilità di riconoscere i figli. Ha ricordato il fatto che vuole impedire alle donne di abortire. E questo è stato un errore da parte sua.
Ma c’è anche chi non ha voluto instaurare un dialogo con la cantante, limitandosi ad affermare che certe dichiarazioni non se le sarebbe mai aspettate da lei, visto che si è tra l’altro spesso lamentata del proprio pregiudizio per quanto riguarda la sua fisionomia.
Sulla stessa lunghezza d’onda, c’è chi prova a spiegare il pensiero della comunità in parole semplici ma concrete: “Come si può pensare che bisogna lasciare lavorare questo governo quanto tutto quello che sta realizzando è distruzione della libertà e dignità delle minoranze di questo paese? Ancora non capisci perché per molti di noi le tue parole sono state delle pugnalate? Rivedi i provvedimenti e le dichiarazioni rilasciate da Meloni e dai suoi ministri e troverai le risposte alle tue domande. Non si tratta di opinioni diverse ma di fatti, questo è molto più grave“.
Pensieri che inviteranno sicuramente la cantante a riflettere su quanto accaduto, con la consapevolezza però che trascendere nell’offesa, da una parte e dall’altra, è sempre sbagliato e non è mai giustificabile. E questo dovrebbe comunque essere chiaro.